15 maggio
I Ceri più che una festa sono un monumento. Difficile spiegarne la complessità: sfida, solidarietà, senso civico, religione e devozione, prestanza fisica e amore, in una parola i “Ceri”. Uno per ogni santo Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio) ma tutti per Sant’ Ubaldo. E’ infatti dalla morte di Ubaldo, vescovo e defensor civitatis, molto amato dalla sua città, che nasce la manifestazione a partire dalle luminarie che si fecero in suo onore. Ma non solo rito medievale. I Ceri assorbono e rielaborano gli antichi rituali umbri del maggio, della rinascita e risveglio dopo il lungo letargo invernale.
Una giornata che ne vale 365. Un cerimoniale complesso, fatto di tappe diverse durante l’anno. Tre famiglie: santubaldari, sangiorgiari, santantoniari. Tre colori: giallo, azzurro, nero. Tre feste: i Ceri grandi, i ceri mezzani, i ceri piccoli. Il popolo intero, le istituzioni laiche e religiose, la compagnia dei campanari, i tamburini, nessuno assente.
Una grande festa di popolo che accompagna la vita degli eugubini dal 1161.