L’inebriante profumo di spezie, il crepitio del fuoco e lo scrosciare dell’acqua, antiche melodie e suoni di vita quotidiana, i colori degli abiti, degli stendardi, le mercanzie e gli strumenti della fatica e del lavoro, costituiscono una colonna sonora che investe il visitatore. Una straordinaria intuizione che ha riacceso passione, ricordi, capacità, studio e talento. Negli ultimi dieci giorni di giugno a Bevagna è tempo di Gaite: una città intera torna a vestire abiti medievali facendo rivivere a cittadini e visitatori le complesse architetture della società del trecento.
Continua a leggere: E’ il tempo delle Gaite…La vita quotidiana dei cento anni che vanno dal 1250 al 1350 costituisce l’inamovibile cornice all’interno della quale tutto il racconto si attua e prende vita. E’ il trionfo delle mani, dei saperi e dell’ingegno. Strumenti, procedimenti e prodotti si svelano e si mostrano e diventano esperienza. Si tocca, si gusta, si ascolta, si guarda. Il Medioevo delle Gaite si sente soprattutto di notte, quando il buio ed il silenzio diventano protagonisti. “I luoghi si capiscono di giorno ma si sentono di notte”. Una manifestazione unica nel suo genere che riesce ad offrire grandi emozioni, sembrerebbe concepita per affascinare il visitatore ma i primi ad esserne innamorati sono i popoli delle quattro Gaite.
San Giorgio, San Giovanni, Santa Maria e San Pietro ogni anno si danno appuntamento con la storia, misurandosi in quattro competizioni, il piatto, i mestieri, il mercato, il tiro con l’arco, ed un unico grande sogno, portare a casa l’ambito palio.








