Forse non tutti sanno che poco lontano da Bevagna, in un angolo della Valle Umbra dominato dalla grande mole del Monte Subasio, c’è un piccolo lago con una storia millenaria. E’ il lago Aiso, nato secondo un’antica leggenda proprio il giorno di Sant’Anna, quando, contravvenendo al precetto religioso di non battere il grano nel giorno dedicato alla santa, il malvagio contadino Chiarò sprofondò insieme alla sua casa così come sua moglie che, non avendo saputo scegliere tra i figli da sacrificare, come le chiese una voce dal cielo, perì anch’ella con i suoi due bambini.
Continua a leggere: Come fu che il giorno di Sant’Anna nacque l’AisoLa fama di questo suggestivo specchio d’acqua si deve al racconto già diffuso in epoca medievale e codificato nel testo di preghiere di Fra Valerio Veneziano nel XVII sec..
L’Aiso era già noto in epoca molto antica. La scoperta di bronzetti votivi del VI-V sec. a.C. attestano presenze cultuali simili alle Fonti del Clitunno. A breve distanza troviamo altre più piccole polle che prendono il nome di Aisilli. Il più noto è l’Aisillo Fanelli (oggi Lopparelli) da cui sono riemerse testimonianze di un luogo di culto di epoca romana, probabilmente dedicato a Valetudo, divinità femminile della salute.
La notte di Sant’Anna, si racconta che, se si fa silenzio, si possono ancora udire le grida del contadino Chiarò inghiottito dalle acque. Forse è per la sinistra leggenda che viene chiamato anche Abisso, nome che evoca la triste storia e le sue acque profonde.
L’Aiso è un luogo suggestivo, molto amato dalla popolazione locale, meta di passeggiate, di riposo e chiacchiere.









